La rotonda di San Lorenzo è uno degli edifici religiosi più antichi di Mantova (fu eretta nell’XI secolo) e ubicata in piazza delle Erbe.

Storia
L’anno 1083, potrebbe essere l’anno d’edificazione.
La tradizione la vuole edificata per desiderio di Matilde di Canossa, come evocazione della Anastasis (Resurrezione) di Gerusalemme, la rotonda costruita attorno al Santo Sepolcro, perciò idealmente collegabile alla reliquia del Sangue di Cristo ritrovato secoli prima a Mantova e ora conservato nella vicina cripta della basilica di Sant’Andrea.
La chiesa della “Rotonda”, così chiamata familiarmente dai mantovani, è dedicata a San Lorenzo ed è probabilmente la chiesa più antica della città; questa chiesa di forma rarissima, potrebbe ricordare un antico battistero ma non lo è; infatti è un esempio di arte romanica, è articolata su una pianta centrale, con un un’abside semicircolare, e presenta una galleria superiore che conserva tracce di affreschi dei secoli XI-XII che rappresentano un raro esempio di pittura romanico-lombarda, di scuola bizantina.

Faceva parte del percorso di pellegrinaggio alla reliquia del Sacro Sangue, la più importate della cristianità, conservata a Mantova. Migliaia e migliaia di pellegrini, per oltre dodici secoli vennero in pellegrinaggio a Mantova per ammirare e pregare davanti ai Sacri Vasi.

Nel corso dei secoli l’edificio subì trasformazioni radicali; un suo progetto di trasformazione di Leon Battista Alberti non ebbe seguito, fino alla sua definitiva sconsacrazione.

Il tempio fu chiuso al culto nel 1579 su disposizione del duca Guglielmo Gonzaga, successivamente venne sconsacrata e divenne prima un magazzino e poi, una volta scoperchiato, un cortile circolare ad uso privato sul confine del popoloso quartiere del ghetto ebraico mantovano.
Riportata alla luce nel 1906, è monumento nazionale.
Nel 1908 l’edificio fu espropriato e preparato alla demolizione. Durante i lavori la Rotonda “riemerse” quasi integralmente: la chiesa fu liberata dalle sovrastrutture e dagli edifici che ne occludevano completamente la vista.
Dopo la ricostruzione della cupola (ispirata a quella della rotonda di San Tomè di Almenno San Bartolomeo), nel 1911, fu riconsacrata e riaperta al culto nel 1926 e consegnata alla Fraternita Domenicana che si occupò del restauro, della sua conservazione e della sua apertura al pubblico.
La scalinata da cui si accede alla chiesa fu costruita nel marzo 1939 e inaugurata il 21 aprile 1940, subendo nei decenni successivi dei rimaneggiamenti, come l’adeguamenti alle norme di sicurezza vigenti.